La IAAF ha deciso di modificare il record del mondo di maratona di Paula Radcliffe: regolamenti cervellotici o protagonismo eccessivo dei dirigenti dell’atletica mondiale?

Di GIANCARLO COSTA ,

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La decisione ratificata in occasione del congresso IAAF di Daegu ai recenti Mondiali coreani è alquanto cervellotica. Il record (anche se si deve parlare di miglior prestazione mondiale) di maratona è 2h15´25" ottenuto dall’inglese Paula Radcliffe a Londra nel 2003. Ma visto che all’epoca lo start della gara era comune per uomini e donne, la IAAF ha deciso di annullarlo, perché secondo loro ottenuto con l’aiuto di lepri maschili. Quindi la miglior prestazione di maratona femminile diventa 2h17´42" ottenuto a Londra 2005 sempre da Paula Radcliffe, che comunque nelle dichiarazioni odierne in conferenza stampa è a dir poco seccata della decisione. Ed ha perfettamente ragione, perché a 8 anni di distanza prendere una decisione di revoca di record e risultato per una cosa che non sia doping (vedi caso Marion Jones) è singolare per non dire ridicola, quasi a far vedere che esistono.

Non è il solo caso di polemiche sul record della maratona quest’anno. Alla maratona di Boston corsa in aprile, il keniamo Geoffrey Mutai, ha infatti vinto facendo segnare il crono di 2h03'02", migliorando così il primato mondiale di Haile Gebreselassie che era di 2h03'59". In realtà, però, il record è rimasto a Gebre, in quanto il percorso della 42 chilometri di Boston ha un tracciato con parametri fuori norma. Questo perchè il tracciato, considerato durissimo proprio per i saliscendi che culminano nella famosa "Heartbreak Hill", presenta molte variazioni di livello, troppe, tanto che nel suo totale il dislivello della gara è di -125 metri, mentre il limite sarebbe di -42 metri. Già ma fino a quest’anno i tempi della Maratona di Boston sono sempre stati considerati più che validi, tant’è che nel 1990 la vinse Gelindo Bordin, campione Olimpico in carica in 2h08’19”, allora nuovo record italiano.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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