Cosa può significare una foto: il maledetto Covid-19 ci ha rubato la normalità sportiva

Il virus-killer Covid-19 ha creato in poco tempo una scia di dolore inimmaginabile, in provincia di Bergamo poi l’esercito ha dovuto impiegare i propri camion militari per svuotare sale cimiteriali e quindi portare i nostri cari alla cremazione in altre città. Per noi fortunati, che siamo scampati a questa inaspettata e spietata selezione, questo periodo di inattività prolungata ci ha prima intristito e poi ha rallentato le nostre attività in modo pazzesco e ci siamo ritrovati a fare una sorta di minatori della nostra mente scavando nella nostra miniera d’oro di situazioni, affetti e difetti. Questo bagaglio del vissuto in molte persone era stato coperto dalla polvere di una vita super attiva e frettolosa.

Ritrovandomi a scavare negli archivi fotografici ho ritrovato soprattutto volti di persone che hanno reso grande il mio team, questo non solo per i risultati ma per il risvolto umano dello stare insieme con onestà e amicizia. Questa foto di Emanuela Brizio e Cecilia Mora mi dice molto perché sono due campionesse di livello internazionale, Manu nello skyrunning e Ceci nel trailrunning, sapevano di essere competitive e indiscutibilmente quando mettevano il pettorale era gara vera. Mi ricordo una Red Rock skymarathon quando Emanuela ha accompagnato Cecilia alla gara ma, pronti via, le due atlete hanno fatto gara e Cecilia è arrivata davanti a Emanuela senza problemi e all’arrivo le due amiche rivali, con un sorriso, hanno sintonizzato la loro vera amicizia. Mi ricordo poi benissimo gli aiuti di Cecilia per tenere a bada le avversarie alle spalle di Emanuela in occasione delle tappe del mondiale di skyrunning World Series 2010; regale è stata la vittoria di Cecilia in Scozia nella gara del Ben Nevis.
Ecco quindi spiegato l’atteggiamento di questa foto con il sincero risvolto amichevole dopo la vittoria del 2013 della maratona della Valle Intrasca.

PS: Ma quando ritroveremo questa normalità di poter condividere la nostra passione con le persone a noi care?

Di Giorgio Pesenti - Serim