Intervista con Ruggero Pertile dopo la Turin Marathon

Di GIANCARLO COSTA ,

Ruggero Pertile sul podio d
Ruggero Pertile sul podio d

In un'intervista prima della Turin Marathon, Luigi Chiabrera, ideatore, organizzatore e profondo conoscitore dei maratoneti, aveva indicato in Ruggero Pertile, il grande nome della maratona italiana al via della sua gara. E Pertile ha mantenuto la premesse, impegnando fino all'ultimo il vincitore keniano Benson Barus ed ottenendo con 2:09'53" il suo miglior risultato cronometrico in maratona. Si parla di crisi per il mezzofondo e la maratona italiana, perché non ci sono talenti, perché i giovani, si dice, non hanno la giusta voglia di soffrire e la generazione di Baldini, Goffi, Leone, Modica sta per ammainare bandiera, almeno per le grandi corse. Invece Ruggero Pertile, che non è più giovanissimo con i suoi  35 anni, sta raccogliendo successi e soddisfazioni, dal titolo italiano del 2006, alla partecipazione alle Olimpiadi di Pechino arrivando 15°, al secondo posto della Turin Marathon con il suo primato personale. Di seguito una breve intervista per farlo conoscere meglio ai lettori di Runningpassion.

Runningpassion: Il risultato di Torino ti ha promosso come miglior maratoneta italiano. A 35 anni un punto d'arrivo o di partenza?

Ruggero Pertile: In fondo ne uno ne l'altro. In passato non ero mai riuscito a scendere sotto le 2:10', anche se mi ero preparato bene, ma poi è sempre capitato qualcosa che impediva questo risultato. Questa volta, grazie ad un programma di allenamento che mi ha persino portato in Kenya per un periodo di allenamento in altura, ero in buona forma così tanto da sopperire agli effetti della giornata di maltempo capitata proprio per la Turin Marathon 2009.

Runningpassion: A Torino sei arrivato ad un passo dalla vittoria. Più deluso dal secondo posto o felice per il primato personale di 2h09'53".

Ruggero Pertile: Certo che uno corre sempre per far bene e, se in grado, per vincere. Comunque il secondo posto in una grande maratona italiana e internazionale come la Turin Marathon con il mio primato personale è un risultato più che soddisfacente.

Runningpassion: In gara sei abituato a confrontarti con parecchi atleti africani. Rivalità o ammirazione, visto che sei stato in Kenya a preparare la stagione 2009 delle corse?

Ruggero Pertile: C'è sempre rivalità quando gareggi, con tutti quelli che ti contendono la vittoria. E' chiaro che i corridori africani sono in tanti al via delle gare su strada ed in qualche caso fanno anche gioco di squadra. Ma conoscendoli, incontrandoli spesso nelle varie gare in giro per l'Italia, nasce anche l'amicizia. Nel periodo in cui sono stato ad allenarmi in Kenya ho potuto ammirarli nel loro mondo ed apprezzare il loro modo di allenarsi.

Runninpassion: Per il la seconda parte della stagione, punti ai mondiali di Berlino con la maglia azzurra o ad una delle grandi maratone autunnali.

Ruggero Pertile: Sarebbe bello fare tutte e due le cose, con i dovuti accorgimenti e tempi di recupero. Ho avuto da poco un incontro con la FIDAL per definire un programma d'avvicinamento ai mondiali, con periodi d'allenamento in altura. Forse inizierò con un primo periodo a giugno a Livigno, per proseguire in estate all'Alpe di Siusi, con il gruppo seguito dal dottor Rosa. Penso che con la dovuta programmazione 3 maratone ad alto livello ci possano stare in una stagione.

Runningpassion: Ti attira l'idea di partecipare a qualche corsa fuoristrada, tipo corsa in montagna o trail running?

Ruggero Pertile: Per il momento no, perché sono corse un po' traumatiche da assorbire, se hai degli obbiettivi importanti nella corsa su strada. Non vorrei incorrere in qualche infortunio per questo motivo, finchè riesco a correre a questo livello. Nel futuro può darsi, sarà un modo per continuare a correre trovando nuovi stimoli, proprio dalla natura che ci circonda.

Runningpassion: Dai un motivo per correre a chi è un inguaribile sedentario, un messaggio simbolico proveniente dal miglior maratoneta italiano della stagione

Ruggero Pertile: La corsa aiuta a star meglio, la corsa è  libertà. Permette di conoscersi meglio, esplorare le proprie risorse fisiche. Sicuramente per una persona sedentaria è il miglior modo per riuscire a staccare dalla propria routine di vita quotidiana, dedicando solamente un po' di tempo alla corsa.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti