Wings for Life World Run: un altro passo a favore della ricerca

Di GIANCARLO COSTA ,

Wingsforlife WalkingTall
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Nel 2014 Wings for Life World Run ha lanciato una sfida al mondo: correre per chi non può. Correre per finanziare la ricerca e cercare una cura per le milioni di persone nel mondo che vivono su una sedia a rotelle a causa di una lesione al midollo spinale.

Un impegno globale che oggi viene ripagato da un importante risultato scientifico: la prestigiosa rivista internazionale Nature ha infatti pubblicato lo studio condotto dal team di scienziati dell'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in collaborazione con l'Ospedale universitario di Losanna (CHUV) guidato dal Prof. Grégoire Courtine e dal Prof. Jocelyne Bloch. Neuroscienziati, ingegneri, medici e fisioterapisti hanno lavorato insieme mettendo a punto un promettente approccio terapeutico che sta ottenendo risultati sorprendenti.
Lo studio clinico STIMO (Stimulation Movement Overground) deve essere ancora completato ma già tre pazienti con paraplegia cronica hanno migliorato significativamente le loro capacità di deambulazione.

Una notizia che riempie di soddisfazione e speranza la Fondazione Wings for Life - che ha supportato lo studio fin dalle sue prime fasi - e che dimostra l’importanza di continuare a sostenere la ricerca scientifica per trovare al più presto una cura alle lesioni del midollo spinale. Grazie alla Wings for Life World Run, solo lo scorso anno sono stati raccolti 3 milioni di euro che sono stati interamente devoluti a favore di progetti di ricerca internazionali.

Il prossimo appuntamento con la Wings for Life World Run è fissato per domenica 5 maggio 2019: alle 13 ora italiana scatterà in contemporanea in tutto il mondo la grande sfida.
Correre per chi non può è un messaggio che da oggi ha un significato in più.

Lo studio STIMO e la storia di David

David ha 28 anni e nel 2010 è stato vittima di un incidente sportivo che gli ha causato una lesione incompleta del midollo spinale.
Dopo 8 anni trascorsi in carrozzina oggi David è sopraffatto dall’emozione: "È una sensazione incredibile". Ora il 28enne può camminare di nuovo. I suoi passi possono apparire insicuri, ma, per la prima volta dopo l’incidente, li sta compiendo in modo volontario.

Un epilogo che sembra troppo bello per essere vero: il professor Grégoire Courtine dell'EPFL di Losanna e il professor Jocelyne Bloch chirurgo dell'Ospedale universitario di Losanna lo considerano come una conferma relativa alla sperimentazione clinica a cui stanno lavorando denominata STIMO.
L'abbreviazione sta per "Stimulation Movement Overground" e descrive un approccio che combina due diversi trattamenti: una stimolazione elettrica precisa del midollo spinale e un allenamento intensivo di movimento assistito da robot.
David e altri due pazienti con lesioni simili hanno già completato lo studio con risultati a dir poco sorprendenti. In soli cinque mesi, tutti e tre hanno migliorato considerevolmente la loro capacità di muoversi e controllare i muscoli. Il risultato davvero strabiliante è che la funzione motoria migliorata persiste quando lo stimolatore viene disattivato.
Gli scienziati non hanno ancora decifrato il meccanismo nella sua interezza. È come se la stimolazione "vada a risvegliare" quello che è considerato tessuto del midollo spinale "dormiente", sotto il sito della lesione.
Questo sviluppo è, tuttavia, solo il primo passo. I team guidati da Courtine e Bloch sanno già come migliorare il metodo. Ora uno studio di fase II che coinvolge un gruppo più ampio di pazienti è il prossimo passo verso l'uso clinico.

Fonte Fondazione Wings for Life

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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