Skyrunning e running: che futuro al tempo del coronavirus?

Di GIORGIO PESENTI ,

Cristian Minoggio del team Serim alla Royal Ultra Sky Marathon
Cristian Minoggio del team Serim alla Royal Ultra Sky Marathon

In questo periodo tragico della pandemia Covid-19 o coronavirus, parlare di running all’aperto è proibito perché uno dei sacrosanti comandamenti antivirus è “restare a casa”; per non parlare poi delle cancellazioni delle competizioni, al cominciare dal più importante evento sportivo del mondo, i Giochi Olimpici di Tokyo. E’ molto triste per uno skyrunner di qualsiasi livello, pensare di rinunciare al sogno di correre a Zegama o a Livigno o la Maratona del Cielo, solo per citarne qualcuna a caso, ma questa guerra con il micidiale nemico invisibile che si intrufola minaccioso nei polmoni di tante persone, ci impone di salvaguardare la vita umana senza distinzione della data di nascita.

Voglio riflettere in modo sportivo al dopo emergenza Covid-19 e mi assale questo pensiero: ma se i nostri scienziati non hanno ancora pronto un vaccino sicuro, nel frattempo con le gare cosa facciamo? Bel rebus!
Perché organizzare un team o una gara di skyrunning non è semplice avendo contro un terribile nemico sconosciuto, e garantire la sicurezza al 100% agli atleti e al personale di servizio è un serissima problematica. La ragione mi suggerisce che, nell’eventuale periodo transitorio, per arrivare alla normalità podistica le gare si possono svolgere a cronometro, in questo modo si può avere la possibilità di mantenere una distanza di sicurezza: nel ritiro pacchi gara, nel riscaldamento, in gara e nei servizi post gara.

Questo mio scritto, di Presidente di una società podistica e di cittadino della provincia di Bergamo, la più colpita dalla pandemia coronavirus, non vuole essere una soluzione, ma solo un’apertura ad un dibattito tra atleti e addetti ai lavori, perché comunque sconfitto il virus, si dovrà tornare a vivere.

Di Giorgio Pesenti - team Serim by Autocogliati, Zenithal, Racer e Ready To Run

  • Sono nato a Brembilla, nel bergamasco, e ora vivo a Almenno San Salvatore. Dal 2004 sono presidente della Valetudo skyrunning e collaboro con il network OutdoorPassion dal 2011.

Commenta l'articolo su Twitter...

Può interessarti