Sila 3 Vette: la Winter Challenge più a sud d’Europa sfida la pandemia

Di GIANCARLO COSTA ,

Francesca Canepa vincitrice Sila3Vette (foto tamaravecchione)
Francesca Canepa vincitrice Sila3Vette (foto tamaravecchione)

Nel fine settimana tra il 5 e il 7 marzo si è svolta, a Camigliatello Silano (CS), la quinta edizione della Sila 3 Vette. La Winter Challenge più a sud d’Europa si svolge in Calabria, sull’Altopiano della Sila, all’interno dell’omonimo del Parco Nazionale. La gara, disputatasi grazie alla passione e alla testardaggine di Pippo Guzzo e Mara Carchidi, ha contatto circa 190 iscritti che si sono cimentati nella varie discipline e distanze. La manifestazione si è svolta in totale sicurezza grazie alle misure anti pandemiche previste dall’organizzazione, tra cui, un laboratorio mobile con la possibilità di effettuare i tamponi in loco prima della gara.

È stata sicuramente un’edizione che difficilmente potrà essere dimenticata dai partecipanti. Unico evento sportivo dopo Cortina 2021, ha permesso, ad atleti provenienti da tutta Italia, la possibilità di cimentarsi in una gara dopo la stop forzoso causato dalla pandemia. Una bolla di sana e robusta competizione contro se stessi.
Nonostante il poco innevamento, lo spettacolo non è mancato. Grazie soprattutto alle difficolta che i partecipanti hanno incontrato nella gestione dei percorsi. La Sila3vette, infatti, è una challenge, vale a dire una sfida. Non a caso gli organizzatori hanno lanciato l’hashtag “sfida te stesso”. È diversa da tutte le altre “gare” in quanto, il partecipante si ritrova: in inverno, su di una traccia innevata, di notte, nel folto di una delle foreste più estese d’Europa, in completa autosufficienza, con la traccia caricata sul suo GPS. Da solo. Ciò la rende unica nel suo genere in Italia, non a caso è partner di race estreme come Rovaniemi150, Iditasport Alaska e Ultra Mirage.

Tre le distanze su cui si possono sfidare gli atleti: 140, 80 e 40 chilometri. Quattro le categorie nelle quali i partecipanti possono cimentarsi: sci di fondo, fatbike, run e dog endurance. Inoltre, dall’edizione 2020 è stata introdotta una 21 km tourist che sta registrando sempre più adesioni. Sembrerebbe che gli organizzatori abbiano in serbo qualche sorpresa per gli amanti delle long distance, ma non aggiungo altro.

Il tracciato della 140 km con 5.500 metri di dislivello, si snoda su continui saliscendi, tipici dell’altopiano, e tocca Monte Curcio (1780 m slm) Monte Botte Donato (1928 m slm) Monte Nero (1881 m slm) e Serra Ripolla (1682 m slm). Attraversa villaggi abbandonati, tracce che richiamano alla mente il tentativo - avvenuto dopo la riforma agraria del 1947 – di popolare l’altopiano grazie ai fondi dell’Opera di Valorizzazione della Sila e che l’organizzazione intende recuperare con il progetto Sila3Vette 140 km OVS 1947.
A vincerla pari merito sono stati Stefano Romualdi e Pietro Grande, con 16h34minuti. Terzo posto per Michele Petrone in 18h18minuti. Tutti e tre hanno affrontato il percorso con la Fat Bike. Primo posto pari merito della categoria runners per Aliotto, Caroni, Monegato, Pagliaro che hanno chiuso con 26h46minuti, mentre la prima delle donne, Alessandra Bussolini che ha chiuso con 33h14minuti in sella alla sua Fat. La race ha visto 18 finischer un numero significativo viste le caratteristiche tecniche della gara.

La 80 km Ultra e 2680 metri di dislivello, si snoda tra le vette silane (Scuro, Curcio, Botte Donato) passando per l’abitato di Lorica. C’era grande attesa per la partecipazione di Francesca Canepa, considerata una delle più grandi ultra trailer al mondo, vincitrice di gare come il Tor des Géants o la Ultra-Trail du Mont-Blanc. La valdostana non ha tradito le attese, nonostante fosse la prima volta a cimentarsi in una gara in autosufficienza, ed ha chiuso la gara in 12 ore, risultando la più veloce tra i runners. Primo assoluto è stato Alessandro Severini in 7h36 minuti. Fra i runner il migliore troviamo Mario Paonessa in 14h08 minuti. Prima donna in MTB è stata Valeria Giardino in 22h38 minuti, 19 i finisher.

La 40 km challanche rappresenta un primo approccio per quanti desiderano cimentarsi nell’avventura della Sila3Vette, senza scordarsi che il tracciato ha comunque 1280 metri di dislivello da guadagnare. Primo posto pari merito per Giuseppe D’Amico (runners) e Francesco Sanseverino (Fat Bike). Terzo Marcello Lenti in 6h17m. Prima delle donne Sabina Serpa in 6h27m.

A dispetto della latitudine a cui si corre, Sila3vette è una race invernale che mette a dura prova anche gli atleti più forti ed esperti. Una vera sfida nella terra dei lupi che richiede coraggio e abilità. Lunga vita a Sila3vette.

Di Saverio Bianco

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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