Il racconto dell'International Carnia Skyrace

Di GIORGIO PESENTI ,

Partenza (foto Valetudo skyrunning Rosa)
Partenza (foto Valetudo skyrunning Rosa)

Domenica 15 giugno nel centro della Carnia di Paluzza in provincia di Udine regione Friuli Venezia Giulia a due passi dal confine Austriaco, la storica società Aldo Moro di Paluzza, “terra che a dato i natali ai titolati atleti Di Centa”, si è corso il campionato nazionale di skyrunning della federazione Italiana di skyrunning. La gara che assegnava le maglie tricolori era la lunga di 24,5 km per un dislivello complessivo di oltre 4000 metri, questa competizione merita assolutamente un’importanza nazionale e internazionale perché i corridori del cielo transitano nelle trincee della prima guerra mondiale. Un evento bellico da non ripetere in nessun modo e per nessun motivo, infatti i commenti degli atleti dopo l’arrivo erano tutti improntati al ricordo del sacrificio dei nostri cari soldati mandati su questi montagne per l’ignoranza di alcuni potenti. A queste funeste montagne dovrebbero fare visita i benpensanti che predicano che l’Europa è solo un’insieme di banchieri o affaristi, dimenticando il grande valore che trasmettono i popoli che uniscono la comunità Europea; “La Pace”.

E’ anche doveroso ricordare che gli skyrunners e i trailers, nelle loro lunghe scorribande sulle montagne , svolgono un bel servizio sociale di sentinelle del passato e ritengo che le dispute di chi si vuol appropriare il movimento degli skyrunners e dei trailers siano puerili, perché la libertà di scegliere la propria identità è un valore fondamentale per la vita in generale. E queste montagne insegnano molto! Le due start list dell’Italiano, femminile e maschile, erano piene zeppe di atlete/i che hanno fatto grande lo skyrunning e già alle ore 08.00 i luoghi intorno ai laghetti di Timau erano colorati con le sgargianti divise dei corridori, alle ore 8,30 dopo un partenza richiamata per stemperare gli animi è avvenuta quella ufficiale e il gruppo dopo alcune centinaia di metri era già allungato come un serpentone. Nella gara femminile ha fatto una partenza a razzo la new entry Valetudo Rampazzo Silvia e su tutta la prima salita al monte Floriz a impensierito non poco la Manu nazionale a caccia del suo 17° titolo nazionale di skyrunning, poi nella discesa Emanuela a tirato fuori dalla sua cartucciera la sua bravura tecnica nello scendere e cosi è iniziato il suo forcing macina record. Poco distante dalle duellanti e saldamente in terza posizione viaggiava l’altra brava Valetudo la Polacca Piejak Wiktoria che con grinta da vendere teneva dietro lo squadrone rosa dell’Aldo Moro di Paluzza formato da Theocaris, Finizio, Romanin e De Poi; nelle retrovie era presente anche la campionessa della Salomon Serafini Silvia, che purtroppo per lei è incappata in una giornata no e non è mai stata nelle posizioni di vertice della skyrace Carnica.

Nella skyrace maschile Pivk Tadei se le data proprio a gambe levate e chilometro dopo chilometro ha costruito un altro dei suoi capolavori cronometrici, dietro alle sue spalle l’aquila della Valetudo skyrunning Italia Danesi Gianfranco, ha lottato come un leone nella morsa dei campioni del Paluzza, ha lottato spalla a spalla con Matteo Piller Hoffer e Francescatto Nicolò, addirittura nel tratto di discesa dal monte Floriz si è preso il lusso di staccare in casa propria Piller Hoffer. Danesi sulla salita che portava alle trincee del monte Pal Piccolo ha accusato un problemino allo stomaco e in alcuni tratti non ha potuto affondare la sua andatura e quindi Piller Hoffer lo ha riagganciato. Anche per l’aquila Miori Luca è stata una giornata positiva perché è riuscito per tutta gara ha tenere nel mirino il gruppetto degli Aldo Moro guidato da Morassi.

In 3h12’59” la prima ad alzare le braccia al cielo nella gara femminile è stata Emanuela Brizio, per l’aquila Piemontese della Valetudo rosa un altro sigillo che la colloca a 17 titoli nazionali di skyrunning, molti commentatori la descrivono come leggenda dello skyrunning mondiale, ma per una che lotta in gara come fa lei, non è ancora leggenda ma un’atleta da battere per il presente e perchè no, anche per il futuro. Con il tempo di 3h18’44” seconda Silvia Rampazzo strafelice all’arrivo per il suo argento nel campionato Italiano, si è coronata la tripletta della Valetudo rosa con la Polacca Wiktoria Piejak che ha conquistato il bronzo di giornata con il tempo di 3h21’18”. Vittoria e record maschile per il corridore di casa Pivk Tadei in 2h28’49”, secondo il compagno di società Matteo Piller Hoffer 3h42’38” e per nove secondi di ritardo bronzo per il Valetudo Danesi Gianfranco, seguono 12° Miori Luca e 59° Zullato Ivano. Rispetto ai piazzamenti della skyrace, per il podi del campionato nazionale, c’è solo la variazione per il bronzo femminile perché l’atleta Valetudo Piejak essendo di nazionalità Polacca ha dovuto giustamente per regolamento cedere il bronzo a Theocharis.

Nella gara corta da 19,5 km successi per Boschetti Lucia in 3h19’40” team Aldo Moro Paluzza e Matiz Daniele 2h29’36 team Creta Crauzaria. Atleti classificati nella lunga 205, nella corta 62.

Un bravo agli organizzatori.

Per classifiche: http://www.aldomoropaluzza.it/news.php?id=1087

Di Giorgio Pesenti

  • Sono nato a Brembilla, nel bergamasco, e ora vivo a Almenno San Salvatore. Dal 2004 sono presidente della Valetudo skyrunning e collaboro con il network OutdoorPassion dal 2011.

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