Maurizia Cunico: a Venezia un ottimo esordio in maratona

Di MARCO CESTE ,

Maurizia Cunico a Venezia
Maurizia Cunico a Venezia

Maurizia Cunico è nata il primo febbraio del 1978 a Thiene, in provincia di Vicenza, dove tuttora risiede. È tesserata per il Gruppo Podistico Alpini Vicenza e domenica scorsa ha portato a termine la maratona di Venezia in 2h56’56”. Nulla di strano fin qui, non fosse che era la sua prima 42 chilometri, non l’ha preparata in maniera adeguata e si è corso con un clima talmente avverso che il keniano primo al traguardo ha fatto segnare 2h16’58”, tempo poco più basso di quello con cui Tom Fleming vinse New York nel 1975. E inoltre la Cunico, ha iniziato a gareggiare solo tre anni fa. Quindi inutile dirlo, Maurizia ha stupito un po’ tutti…o forse no.

Perché infondo la Cunico è una nata per fare sport. Fisico longilineo da perfetta atleta e prima di tuffarsi nel mondo della corsa tanti chilometri in bici (che macina ancora oggi), nuoto e corsa, ma il tutto solo per passione e per tenersi in forma. Poi, le vicende della vita l’hanno portata quasi per caso a fare la sua prima gara. Perché Maurizia è fatalista, crede nel destino…ed è così che oggi è diventata una runner che corre forte, vince le gare o sale spesso sul podio. Una che inizia a essere conosciuta a livello nazionale nel panorama podistico.

La sua carriera è quindi ancora breve: nel 2009 con la divisa dell’Assindustria Rovigo un debutto su strada più che incoraggiante, la 10 mila di Feltre corsa in 39’07”. Poco dopo la prima mezza chiusa in 1h2715” e da lì tanti piazzamenti. «Era ancora un periodo – racconta Maurizia – in cui non facevo allenamenti specifici, correvo e basta. Non sapevo nemmeno cosa fossero i tempi al chilometro. Ma presto mi sono ritrovata a raggiungere ottimi risultati nelle gare a cui prendevo parte». Nel 2010 il primo cambio di maglia, con il passaggio all’Atletica Vicentina. L’anno seguente trasferimento all’Alpini Vicenza, l’attuale squadra.

Fra le tante caratteristiche positive di Maurizia c’è anche l’umiltà, che la porta a non esaltarsi per i risultati positivi e a riconoscere il ruolo fondamentale che ha avuto e continua ad avere il suo allenatore, Paolo Negrini.

Paolo non è certo uno qualunque nel mondo dello sport: ex maratoneta con un personale di 2h29’10” e ancor prima atleta di livello internazionale nel duathlon, con partecipazione a vari campionati del mondo e d’Europa, dove vanta anche uno sfortunatissimo quarto posto. Portacolori del Rhodigium Team, fa parte del Formenergy, squadra di coach professionisti di Treviso con a capo la dottoressa Nicoletta Lanza. Paolo è uno che lavora sul fisico, ma anche molto sulla testa. «La Cunico è un’atleta davvero forte – spiega Negrini – con grosse potenzialità. Ha la capacità di sopportare lunghi sforzi, anche perché abituata a pedalate per tante ore consecutive. Domenica a Venezia ha dimostrato tutto il suo valore soprattutto nella tenuta mentale. Era una gara durissima a causa del tempo, pioggia, freddo e vento. Lei è stata eccezionale, perché ha saputo essere molto regolare nonostante  condizioni così difficili, al primo appuntamento sulla 42. Io l’aspettavo all’arrivo, seguivo in tempo reale i suoi passaggi ed ero molto soddisfatto».

La Cunico è arrivata a Venezia dopo un settembre strabiliante, con tante gare e ottimi risultati: 1h22’16”, personal best e seconda piazza alla mezza del Brenta; ancora seconda alla mezza sul Graticolato Romano la settimana dopo; terza alla mezza del Concilio sette giorni più tardi; terza alla Maratonina del Parco del Delta del Po la settimana successiva e infine, per chiudere il mese in bellezza, vittoria alla Trenta Trentina in 2h01’31”.

Poi, finalmente la maratona. Maurizia, l’ha vissuta così: «La mia prima maratona è stata un po’ un salto nel vuoto, in quanto non l'ho preparata specificamente, soprattutto non ho fatto i canonici lunghi da 35 -36 km. Solo una cosa sapevo, che di testa sono abituata a sforzi lunghi grazie alle mie uscite in bici estive di anche 5 o 6 ore da sola in giro per i monti. Così ho fatto Venezia per prova e quasi per gioco, d’accordo con il mio allenatore il quale è stato molto entusiasta di me. Ci ha sempre creduto e sapeva che potevo fare bene. Forse è andata bene proprio perché dicono che il principiante di solito ha la fortuna dalla sua parte. Ero in palestra con i top runner prima del via e così, per fortuna, sono stata al caldo nell'attesa dello start. È stata una bella esperienza stare con loro anche se mi sentivo fuori luogo. La gara? Devo dire che i chilometri passavano in fretta, l'orologio non l'ho mai guardato, cercavo solo di restare coperta dal vento e non perdere il mio gruppetto. Al ponte della LIbertà c’era un vento incredibile, ma la crisi che tutti mi dicevano non mi è mai venuta, avevo solo freddo e per non pensare alla fatica canticchiavo qualche canzone mentalmente, questo mi distrae parecchio. Il ponte è passato in fretta e poi entrata a Venezia avevo le gambe stanche e gli ultimi chilometri ho mollato, tanto ero arrivata e per me andava bene così. La prossima volta però, devo tener botta anche gli ultimi 2 e non accontentarmi.

Prima maratona, ma penso che Venezia non sia equiparabile .... fantastica!»

Maurizia e Paolo hanno già programmato un 2013 che prevederà un paio di maratone, probabilmente Milano ad aprile e magari Berlino a fine settembre. Lei è convinta che la 42 chilometri sia una distanza nella quale può dare il meglio e non è la sola a pensarlo. Considerate le condizioni atmosferiche di domenica e il tracciato non proprio veloce di Venezia, già ora vale tranquillamente 6-7 minuti in meno di quel 2h56’. Quindi il focus dei prossimi mesi sarà prima sull’abbattere il muro di 1h20’ sulla mezza e poi preparare bene la 42.

Non resta dunque che aspettare il nuovo anno per rivedere Maurizia Cunico cimentarsi nella maratona. E intanto, tanti complimenti e un grosso in bocca al lupo!

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