Maratona di Barcellona: pronti…via!

Di ALBERTO ,

Unimmagine di Barcellona
Unimmagine di Barcellona

Tre giorni al 7 marzo… la mia prima maratona.

Ok, ci siamo!
Meno 3 giorni alla grande corsa, alla maratona di Barcellona.
Vi avevo promesso che mi sarei rifatta viva con le mie ultime emozioni ed eccomi qui.

Ormai è un chiodo fisso nella mia mente, il 7 marzo, il giorno della gara, la gente, gli atleti, le voci dei runner pronti sulla riga di partenza…e io che mi sentirò tutta gasata, carica, ma anche piccola, troppo piccola in mezzo a veri professionisti della corsa, a veri campioni super veloci con alle spalle altre maratone. Ma non sarà certo questo a fermarmi. Il fatto di prendere parte alla gara per me è già una vittoria, ma non mi basta, voglio di più.

Il mio viaggio
La mia squadra, Ortica Team, partirà per Barcellona venerdì mattina con il volo delle 6.45 da Milano Malpensa mentre io invece raggiungerò la capitale catalana sabato 6 marzo con lo stesso volo, ovvero, quello delle 6.45 da Milano Malpensa e atterrò a Barcellona alle 8.20. Da lì prenderò il pullman che mi porterà nel centro della città, e poi proseguirò per il mio albergo. Una volta sistemata andrò a raggiungere i compagni di squadra per il ritiro dei pettorali.
A dire il vero il mio numero di pettorale lo so di già: 10996! Grande! Bei numeri, sono sicura che mi porteranno bene. Me l’ha comunicato l’organizzazione della maratona tramite e-mail.
Sono qui a scrivere e non so nemmeno io esprimere come mi sento: da una parte non vedo l’ora che arrivi il giorno della maratona, dall’altra parte invece vorrei che tutto fosse già finito. Sono emozioni che si confondono, che si escludono l’una con l’altra perché a dire il vero ho tanta paura di deludere e di deludermi.
Sì lo confesso, ho timore di non riuscire ad arrivare in fondo alla gara, di  non portare a termine questa sfida e di rendere vani tutti gli allenamenti e gli esercizi fatti per preparare la gara. Sacrificio, costanza, sforzo, impegno, e passione...saranno davvero serviti a qualcosa? E poi ho paura del dolore…della stanchezza, del crollo fisico e morale, ho paura di cedere di fronte al muro del 30esimo km e di abbandonare tutto…
Chi ha vissuto l’esperienza della maratona, racconta che ad un certo punto si trova davanti ad un muro, un muro immaginario, che viene chiamato “il muro dell’atleta”: non è altro che il momento peggiore di tutta la gara. Sopraggiunge generalmente verso la fine della corsa, intorno al 30esimo chilometro ed è quando il runner si sente allo stremo delle forze, quando i nervi cedono, le gambe fanno male e sono dure come due pezzi di legno e si ha voglia di dire “basta, mi fermo”. E’ qui, a questo punto della corsa che bisogna correre con la testa…è quando le “gambe sembrano non andare più” che la testa diventa il motore di tutto il corpo e ci permette di correre. E’ proprio di questo che ho paura, ho timore di non farcela e di avere un crollo delle mie convinzioni ed emozioni.
A fronte di ciò, non ho pretese…è la mia prima maratona e quindi non so come reagirò a tanto sforzo, a correre per 42.195 metri e quindi ho deciso di non puntare sul tempo, quando arrivo… arrivo, ma una cosa però la pretendo: mi sono fissata l’obbiettivo di portare a termine la gara correndo e non camminando. Questo mi basterebbe per gioire e sentirmi vincente.

La città
Arrivando sabato mattina molto presto e dopo aver ritirato il mio pettorale, avrò tutto il tempo di visitare la città a gustarmi le bellezze di Barcellona anche se purtroppo dovrò stare attenta a cosa mangiare visto che da bravo atleta bisogna curare anche l’alimentazione prima della gara. Quindi niente eccessi e cibi grassi. Povera me…come farò che sono super golosa…e poi…siamo nella terra delle tapas…mannaggia! Ma a tutto c’è rimedio...mi rifarò dopo la corsa e domenica sera, se avrò la forza di camminare…tutti insieme andremo a mangiare la paella! Tipico! Lunedì il volo per Milano Malpensa partirà alle 21.15 e quindi avrò del tempo anche per visitare alcune parti della città.

Non ho altro da aggiungere se non che…spero di farcela e di trovare il sole! Il sole mi dà molta carica e mi rende più ottimista.
Appuntamento a settimana prossima: vi farò sapere com’è andata, vi racconterò delle mie emozioni, delle sensazioni che si provano durante la gara e di come l’ho vissuta!

Può interessarti