La colazione prima della Maratona

Di ALBERTO ,

Dalla collaborazione con Massimo Santucci www.santuccirunning.it

La colazione prima della maratona

La colazione prima di una maratona implica un ragionamento diverso rispetto alle gare di breve durata, esso diviene più complesso perché è necessario che l'organismo riesca a bruciare carburante nel tempo.
L'allenamento aiuta molto in questo senso, ma è anche l'alimentazione degli ultimi giorni che deve portare al via un organismo ben rifornito ed idratato.
Il corpo passa dall'uso degli zuccheri a quello dei grassi e ciò è innescato da una serie di attivazioni che l'alimentazione e l'allenamento devono aver educato.
L'approccio alimentare alle lunghe distanze è molteplice ed ancora oggi non esiste una visione comune.
Si è sentito parlare di maratoneti di livello mondiale che alle 4 del mattino mangiano un piatto di pasta magari condita con della marmellata e di altri casi particolari che solo al pensiero fanno quantomeno incuriosire.
Dobbiamo ricordare che un’assunzione di carboidrati qualche ora prima della gara da parte del maratoneta è senza dubbio corretta. Non è in ogni modo necessario ricorrere alla pasta per ingerire carboidrati.
Vale anche per questi casi lo stesso ragionamento, tutto va sperimentato.
In preparazione alla maratona, quando in allenamento si svolgono i lunghissimi, i ritmi maratona, gli estensivi di potenza lipidica ecc. bisogna cogliere l’occasione per cercare la giusta colazione pregara.
E' inutile cercare di mangiare il più possibile perché tutte le calorie ingerite mai si trasformeranno interamente in energie da spendere. Altresì bisogna considerare che senza un adeguato apporto alimentare sarebbe come partire per il viaggio con il serbatoio non pieno.
Stesso discorso per le barrette ed i gel energetici. Durante la preparazione bisogna sperimentare, per poi arrivare al giorno della gara sicuri di cosa verrà assunto.
Questo servirà per ottimizzare il patrimonio energetico e per evitare il rischio di crisi dovuto al transito di zuccheri in forme che il corpo non gradisce.

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