L'inverno sta finendo, si ricomincia a correre sulle montagne

Di GIANCARLO COSTA ,

Jean Pellissier, protagonista del Trofeo Mezzalama di corsa e di scialpinismo
Jean Pellissier, protagonista del Trofeo Mezzalama di corsa e di scialpinismo

L'inverno 2008-2009 è stato lungo, freddo e nevoso, ma ora che s'intravede la primavera alle porte, l'occhio di chi corre abitualmente sulle montagne incomincia a rivolgersi verso le amate cime, che mai come quest'anno sono abbondantemente imbiancate, sia sulle Alpi che sugl'Appennini. Il calendario agonistico delle corse in montagna, dello skyrunning e dei trail, propone i primi appuntamenti agonistici a partire dal mese d'aprile, per una stagione che senza soste terminerà all'inizio di novembre.

Come prepararsi per affrontare una o più di queste affascinanti corse?

Innanzitutto bisogna distinguere tra chi pratica la corsa come unico sport e compete nei cross invernali, nelle gare su strada primaverili ed in montagna (trail, skyrunning o corsa in montagna che dir si voglia) in estate, e chi pratica sempre sport in montagna, dividendosi tra i mesi invernali (con scialpinismo, racchette da neve, sci di fondo, snowboard) ed i mesi estivi, con la corsa appunto.

Tipologie d'atleti abbastanza diverse, tra chi privilegia il gesto unico della corsa e chi è polivalente, passando da uno sport all'altro con ovvie problematiche legate alla tecnica, all'adattamento muscolare, all'attrezzo usato.

Per i primi le filosofie d'allenamento identificano la corsa in montagna come un potenziamento per la corsa su strada ed i cross, mentre per i secondi gli sport invernali sono un naturale potenziamento per il periodo estivo dedicato alla corsa. Salire le montagne a frequenze altissime con scarponi, sci o racchette, permetterà di volare in salita quando si sarà tolta la zavorra di tutti questi materiali. Attenzione però a non esagerare con le gare invernali, per non arrivare spremuti alla stagione estiva delle corse, si fa presto a passare dal potenziamento al sovrallenamento, con conseguente nausea da fatica e con tutti i buoni propositi di corsa sulle montagne che poi devono andare a sdraiarsi su spiaggia per consentire al fisico di recuperare.

Alcuni fuoriclasse possono passare da una specialità all'altra senza problemi, vedi l'Arianna Follis, recente medaglia d'oro ai mondiali di fondo nello sprint, che 10 anni addietro vinceva una prestigiosa gran fondo di corsa in montagna come l'Ivrea-Mombarone, o Matteo Eydallin, che la scorsa settimana ha vinto il Campionato Europeo a coppie di scialpinismo e, appena diciannovenne, vinse l'Ivrea-Mombarone nel 2005, l'Aosta-Becca di Nona nel 2007 e nel 2008. Quindici anni fa il precursore di questi atleti polivalenti fu Fabio Meraldi, campione di scialpinismo e skyrunning; da allora è sempre più difficile essere al vertice di entrambe le specialità, ma è sempre più facile partecipare con soddisfazione a queste corse, dove la presenza della natura, il fascino dell'ambiente in cui si corre, è preponderante sul semplice risultato cronometrico.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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