Intervista Turin Marathon: Marco Betassa

Di GIANCARLO COSTA ,

apertura marco bettassa bordin durbano
apertura marco bettassa bordin durbano

I personaggi che popolano il mondo della maratona sono tanti e tutti molto diversi tra loro. A margine della Turin Marathon, Runningpassion ha scelto di intervistarne uno: Marco Betassa, 38 anni, valdostano di Pont Saint Martin. Non è un Top Runner, di quelli che corrono sotto le 2h15' e girano le corse con ingaggio garantito prima della partenza. Non è nemmeno un amatore classico, di quelli che corrono le maratone in 3-4 ore. Ha chiuso in 2:43', una via di mezzo insomma, una vita da mediano come canterebbe Ligabue. A Torino ha festeggiato una ricorrenza particolare: era la 42° volta che correva 42 km (e 195m), in 16 anni di corsa.

Runninpassion: 42 maratone in 16 anni, qual è il tuo ricordo più bello?

Marco Betassa: Sicuramente New York l'anno scorso. A parte il risultato finale, 2:37', correre la maratona di New York è un'esperienza emozionante. Prima pensavo che in fondo correre a Cesano Boscone, con tutto il rispetto, o a New York fosse la stessa cosa. Poi mi sono reso conto che non è così. Il pubblico ti segue e t'incita dalla partenza sul ponte all'arrivo in Central Park, a volte correndo ti viene la pelle d'oca. Anche le difficoltà logistiche dovute agli spostamenti ed alla gran massa di gente che corre, passano in secondo piano. Peccato che ci sia molto "business" intorno ed i costi per partecipare stanno lievitando.

Rp: New York è stata la tua maratona più esotica?

Marco: Non proprio, nel 1995 corsi quella di Honolulu, alle Hawaii. In quel caso fu più una vacanza che una gara.

Rp: Quindi ti piace viaggiare con la scusa di correre maratone?

Marco: Effettivamente quando posso preferisco correre e visitare posti nuovi. Per preparare la Turin Marathon, il 30 marzo ho corso quella di Montecarlo, e tra un mese (il 18 maggio) correrò quella di Copenhaghen in Danimarca. Il mio sogno sarebbe di correre una maratona in Australia, vedremo.

Rp: Anche se vivi in Valle d'Aosta, sei una specie di "mosca bianca", perché corri su strada e soprattutto fuori della Valle.

Marco: Effettivamente è così, anche se ho vinto l'ultima edizione della maratonina di Aosta nell'autunno 2007 in 1:12'. Comunque pratico lo sci di fondo e qualche anno fa ho gareggiato nello scialpinismo, concludendo in 7 ore il mitico trofeo Mezzalana di scialpinismo. Quando purtroppo m'infortuno passo alla bici da strada e alle gran fondo con molta salita.

Rp: Che rapporto hai con la corsa in montagna?

Marco: All'inizio mi ero dedicato, poi col passare del tempo ho capito che le mie caratteristiche s'adattano meglio alle distanze lunghe su strada. Da tanti anni corro sempre l'Ivrea-Mombarone (20 km 2100 metri di dislivello) la gara simbolo della corsa in montagna tra Piemonte e Valle d'Aosta.

Rp: Gareggi molto?

Marco: Mi piace gareggiare, una ventina di gare l'anno. Nel 2007 ho corso 6 maratone: Salsomaggiore, Ferrara, Treviso, Praga, Lago di Garda e New York.

Rp: E con la Turin Marathon?

Marco: Torino è la maratona che ho corso più volte, 8 in totale, ed in cui ho ottenuto il mio personale sulla distanza, 2:35 nel 2005. E' un percorso veloce e ben organizzato, anche se cambia quasi ogni anno, poi essendo vicina a casa merita di farci più di un viaggio.

(Foto archivio Atletica Pont Donnas)

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Può interessarti