Il racconto di Trailaghi

Di CARMELA VERGURA ,

Carmela Vergura a Trailaghi XL
Carmela Vergura a Trailaghi XL

Correre la Trailaghi non è stato il solito trail, come tanti altri ai quali ho partecipato in tutti questi anni nella mia vita sportiva. Correre questo trail a Chiaverano ancora una volta mi ha confermato quanto è importante andare dove ti porta il cuore sui sentieri dove mi alleno quotidianamente.
Felice di aver fatto questa scelta. Ancora più felice di aver accettato l’invito di Sonia Glarey, un’amica oltre che bravissima atleta.
La storia della Trailaghi nasce alcuni anni fa, dalla mente e da un’idea di Roberto Pero, appassionato di podismo, con un buon passato da agonista, Roberto conosce l’ambiente dei 5 laghi di Ivrea come le sue tasche. Dall’idea subito alla realizzazione di un percorso Trail che interessasse Ivrea e comuni limitrofi.
Non è stato facile. Mi ricordo tante volte durante gli allenamenti vedere Roberto che liberava brevi tratti di sentieri da rovi e rami.

In pochi anni dal semplice Trail su una sola distanza, gli organizzatori si sono inventati 4 percorsi differenti per distanza, dislivello e chilometraggio, sino ad arrivare all’edizione 2018. Il piatto gare è veramente ricco: TROFEO MARGUT 11 KM, TRAILAGHI CLASSIC a coppie di 25 km, SENTIERO DEI MIRTILLI 24,8 KM, TRAILAGHI XL 50,5 KM, DOG ENDURANCE, corri con il cane di 11 km .
Edizione 2018 con la novità della partenza, non più da Ivrea ma Chiaverano.
Per alcuni anni il Camping del Lago Sirio è stato location di gara, quest’anno l’aera sportiva di Chiaverano è sta scelta per lo spazio e i servizi come luogo di partenza e arrivo per tutte le distanze.
Ogni anno tutta la squadra dei volontari e degli amici della Trailaghi, chiamato simpaticamente “Ranciadreghe”, ripristina, pulisce, scopre nuovi sentieri, sepolti da spine e rovi, ritornano a rivivere grazie alla forza delle braccia della squadra. Il recupero dei vecchi sentieri e l’apertura dei nuovi sono una parte fondamentale della Trailaghi.
Per l’edizione 2018 avendo diversi percorsi da balisare e controllare, la forza dei volontari è stata enorme, se si pensa all’incredibile labirinto dei sentieri che attorniano i laghi di Ivrea, si può solamente immaginare la mole di lavoro. Ripagato da altrettanta soddisfazione del numero degli iscritti, oltre 600.

Il via delle quattro gare è stato dato alle 7.30 con la partenza della TRAILAGHI XL, una sorta di grandissimo anello che comprendeva i due percorsi TRAILAGHI CLASSIC e TRAIL DEI MIRTILLI, 50,5 km per un dislivello positivo di 2100 metri. Una prima parte ricchissima di saliscendi spezza gambe e brevi tratti cui farle riposare per modo di dire, riprendere ritmo e fiato. E grazie proprio alla Trailaghi che ho scoperto i nomi dei vari “cucuzzoli”, Monte Albagna, salita del MULINET, salita del PUTTO, monte MARGUT, monte della BALARINA, Montesino. Correre su queste piccole cime è un gioco divertente, le salite sono brevi e nervose, altrettanto le discese. Questi sono sentieri che vengono attraversati in ogni stagione e percorsi da una miriade di gare. Ogni giorno si possono inventare allenamenti e giri sempre differenti. Da questi cucuzzoli si possono ammirare scenari montani meravigliosi, iniziando dai laghi: il lago Sirio di Ivrea, il Lago Nero e il lago Pistono di Montalto Dora, ancora più lontano il Lago di Viverone. Si ammirano le cime della Valle d’Aosta, la Valchiusella, ma in particolare la Cima del Mombarone montagna cara agli eporediesi, da oltre 40 anni questa montagna è protagonista di una bella gara di corsa in salita.
La seconda parte della XL è anche la stessa del TRAIL dei Mirtilli, 24 km sulla lunga dorsale meridionale della Serra di Ivrea. Ci si arriva correndo sull’acciottolato del Paratore, una salita con oltre 500 metri di dislivello, sino ad arrivare al punto più alto di tutta la gara: Croce Serra. Giro di boa, dopo un lunghissimo tratto del sentiero dei mirtilli, al campanile di San Martino chiamato anche CIUCARUN. Mancano 5 km all’arrivo di Chiaverano, dei quali 2 km in salita che riportano i trailer di nuovo sulla Serra. Gli ultimi 3 km sono in discesa verso il campo sportivo di Chiaverano.

I paesini attraversati, i laghi, i single trek, le paludi, le terre ballerine in alcuni tratti, le rocce a ricordarci l’origine glaciale, gli acciottolati che hanno segnato le vie di comunicazione degli abitanti delle zone attraversate, la ricchezza dei sentieri rendono la TRAILAGHI qualcosa di unico ed originale. Un patrimonio di natura ricchissimo di particolari da osservare.
A seguire alla XL le altre gare sulle distanze ridotte, sempre sugli stessi sentieri. L’imbarazzo della scelta nel gareggiare poichè anche il meno allenato poteva cimentarsi semplicemente nella distanza del Trofeo Margut di 11 km.
Il trofeo Margut è dedicato ad un ragazzo, giovanissimo, morto in un tragico incidente alpinistico, Daniele Vottero Reis che aveva fatto di questo sentiero, appunto il Margut, un grande lavoro di ripristino.

La TRAILAGHI non è solo momento di svago sportivo, è aggregazione è solidarietà. Tutto quello che si ricava dalle iscrizioni viene donato alle associazioni di solidarietà e di mutuo aiuto.
La TRAILGHI è il momento delle sfide sui sentieri degli eporediesi, in attesa delle classiche gare in montagna della zona.
La TRAILAGHI è festa con un terzo tempo di gran ristoro e di birra.
La TRAILAGHI è la scoperta di un territorio bellissimo, perché ogni volta che corro su questi sentieri la traccia dell’allenamento è sempre diversa.

Infine: ho corso la XL con il cuore più che con le gambe, sapevo a cosa andavo incontro, non era facile la prima parte, nervosa e scattante. La seconda parte quella dei mirtilli più lineare in salita e da correre parecchio. Ho corso con il desiderio di onorare gli organizzatori che mi hanno invitata, e soprattutto essere finisher considerando che su questi sentieri corro ormai da oltre 20 anni, ed ogni volta le emozioni e le sensazioni sono sempre differenti.
Proprio così, rubo la frase finale degli organizzatori: VI ABBIAMO FATTO CORRERE NEL BELLO!

Di Carmela Vergura

  • Pratico sport dall'età di 14 anni e dopo anni di bicicletta, nuoto, triathlon e sci di fondo oggi è diventata molto importante nella mia cultura e vita sportiva la corsa in natura, il Trail running. Partecipo a trail e  sky race, in giro per il mondo: dal Canada, alla Scozia, alla Slovenia, alla Spagna, alla Romania. In Sicilia ho corso sull’Etna, in Spagna ho corso ad Olla De Nuria, in Scozia sul Ben Nevis, in Romania a Moieciu de Sus, in Canada nell’Ontario, e poi ancora in Italia partecipando due volte al Tor Des Geants e moltissime gare in regioni diverse. Appena il tempo di riprendermi fisicamente da una gara e rimetto le scarpe da corsa con il desiderio di conseguire sempre un obiettivo. Indossare un pettorale, mi fa sentire forte e padrona di me stessa, e non importa se il risultato è un terzo, primo o ultimo posto, l’importante è partecipare. Chilometri e dislivelli fanno parte del mio vivere quotidiano, assieme alla cura del lavoro come insegnante di scuola e il divertimento a insegnare anche l’amore per l’acqua ai bambini e agli adulti. Sono sposata con un “marito” paziente Alessandro, anche lui sportivo appassionato di outdoor. Ho una figlia, Elisa, a cui tento di trasmettere la stessa passione per lo sport. L'impossibile diventa possibile è da sempre il mio motto.

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