Il racconto del Lafuma Trail del Monte Casto

Di GIANCARLO COSTA ,

Cecilia Mora (foto www.belliinfoto.it)
Cecilia Mora (foto www.belliinfoto.it)

L'organizzazione del Trail del Monte Casto ci racconta così la gara di domenica scorsa.

"Una splendida giornata di sole e una temperatura gradevole hanno accompagnato la quarta edizione del Lafuma Trail del Monte Casto che si è corso domenica scorsa ad Andorno Micca.Un successo veramente notevole a livelli di numeri di partecipazione con oltre 500 atleti partenti e a livello qualitativo con un parterre di caratura nazionale, Maurizio Scilla e il G.S.A. Pollone possono essere fieri del risultato ottenuto. Il percorso reso ancor più bello dal cielo terso attraversava alcuni gioielli del Biellese, come il Monte Casto, gli alpeggi di Monduro e Carcheggio, l'alpe Massaro, l'alpe Scheggiola e l'alpeggio dell'Artignaga, il panorama spaziava dal Gran Paradiso, al Monviso, al Monte Rosa e alle Grigne.

Sui 46 km e 2050m di dislivello in campo maschile, la miccia era innescata sin dai primi km da Maurizio Fenaroli che transitava in testa al Bocchetto Sessera, ma doveva subire il recupero del pollonese Enzo Mersi, che si cimentava per la prima volta su distanze così lunghe.

Mersi dimostrava però di avere preparato al meglio questo appuntamento e tagliava per primo il traguardo con lo strepitoso tempo di 3h55'13", staccando di quasi 7' Maurizio Fenaroli, sul terzo gradino del podio saliva Daniele Fornoni vincitore dello scorso anno.

Da sottolineare che troviamo 2 francesi nei primi sette posti.

Per quanto riguarda le donne, la fresca campionessa del mondo di trail Cecilia Mora ha dovuto penare per potersi imporre sulla fortissima lombarda Cinzia Bertasa, sulla linea del traguardo saranno infatti separate da un solo minuto e 7 secondi, molto "spirito trail" l'arrivo di Giuliana Arrigoni e Patrizia Pensa che sono giunte terze mano nella mano; al settimo e all'ottavo posto troviamo le due biellesi Barbara Cravello e Barbara Belloro.

Sul tracciato di 21km vittoria sudamericana, infatti il colombiano Juan David Orozco Sanchez ha rispettato i favori del pronostico chiudendo nel tempo di 1h37'49", al secondo posto troviamo l'inossidabile Valentino Osiliero in 1h40'34", chiude il podio la giovane promessa varesina Gabriele Fior in 1h44'09".

La biellese Marcella Belletti non perdeva l'occasione di concludere in modo positivo una stagione fantastica, imponendosi nettamente in 1h49'39", finendo nona assoluta. Salivano sul podio anche la torinese Francesca Bellezza e la biellese Valeria Bruna.

Il Monte Casto era l'ultima prova dell'Ecochallenge "8000 metri nelle montagne biellesi" che ha visto imporsi Silvio Balzaretti e Cecilia Mora.

Il commento dell'organizzatore Maurizio Scilla: " Il lavoro di un anno intero è stato ripagato dai sorrisi e i complimenti degli atleti al momento del loro arrivo, ma tutto ha funzionato al meglio grazie alla collaborazione del GSA Pollone e dei tanti volontari. Vorrei sottolineare anche che diversi alberghi del biellese erano al completo grazie ai numerosissimi atleti provenienti da varie parti d'Italia (un autobus è partito dal Veneto) e da varie nazioni, Francia, Svizzera e addirittura dal Canada. questa gara è stata quindi un ottimo veicolo pubblicitario per il nostro territorio, spero in futuro che le istituzioni pubbliche diano più credito alla manifestazione".

La galleria fotografica completa su www.belliinfoto.it

Ed ecco il racconto di Carmela Vergura

Il mio “TRAIL DEL MONTE CASTO”

Sono le 6.00 del mattino, è cambiato l’orario stanotte e si dorme un’ora in più, meno male perché ci aspetta una bella faticata e ho bisogno di un fisico riposato. Sono in camper e già dalle 5 sento un via vai di persone e rumori di macchine presso il campo sportivo di Andorno, più di 500 sono gli iscritti al trail di oggi e bisogna muoversi per tempo. Il mio risveglio non è dei più allegri, ho mal di schiena e penso alle discese che mi aspettano… tra me e me rifletto e mi chiedo perché ho scelto la distanza dei 46 km e non la più breve, più facile e soprattutto meno faticosa dei 21!

Ormai non posso tornare indietro, perciò mi preparo di tutto punto cercando di non dimenticare nulla, il tempo ci sorride e si intravede un’alba dai colori tenui e speranzosi di un sole che ci potrà accompagnare per tutta la gara. In fondo i trail sono questi: conquistare con lo sguardo e impadronirci delle meraviglie della natura. La zona circostante Andorno è molto bella, si attraversano diversi sottoboschi per salire sino a quota 1373 metri, punto più alto della gara del Bocchetto Sessera. Il paesaggio è sempre molto vario, così come i sentieri che si andranno a percorrere. La bellezza di questa gara, nata per volontà dell’amico e appassionato Maurizio Scilla, è proprio il percorso, tra i più suggestivi secondo la mia esperienza di trail a cui ho partecipato.

Alle 7.00, la sua voce tuttofare scandisce la partenza, per questo giro di 46 km e poco più di 2000 metri di dislivello. Mi guardo intorno e osservo con piacere molte amiche e amici di trail. La concorrenza femminile è qualitativamente alta, basta considerare la presenza della mia amica Cecilia Mora, garanzia di una gara tirata e sicuramente vincente per lei (infatti così sarà poi all’arrivo).

Quando si parte per me, e penso anche per gli altri, correre già di buona lena alle 7 del mattino, e per di più con cambio dell’ora durante la notte, non è il massimo. Che fiatone dopo appena 3 km, e penso che si sale subito verso il Casto, 600 metri di dislivello da Andorno. Si sale tutti con voglia e devo dire in allegria, intorno a me sono pochi quelli che corrono, camminiamo in silenzio ed intanto il sole fa capolino in mezzo ai rami del bellissimo bosco di castagni e faggi. Che colori! Al Casto ci arrivo in 1h e 15 minuti, adesso inizia il bello. In poco tempo cerco di calcolare il mio tempo finale se tutto procede in questo modo 5 ore, 5ore e 10’. Speranzosa della previsione, si va verso il primo passaggio del Bocchetto Sessera e la prima vera discesa.

Qui iniziano seriamente i problemi, oltre al mal di schiena si aggiunge il male alle punte dei piedi, mannaggia a me a quando ho deciso di cambiare scarpe e provare delle scarpe che solitamente metto in allenamento. Mi rendo conto che la discesa, che per me è sempre un punto a favore, oggi sarà una tribolazione. Infatti, a partire dalla prima discesa del Casto, ho avuto dei presagi su questo problema di scarpa stretta. Mi auguravo che passasse, niente da fare, ad ogni minima discesa il dolore sempre più acuto è diventato praticamente il mio compagno anche in piano. Arrivare all’ultima discesa a pochi km dal traguardo è stato un supplizio che mi costringeva a camminare…

Altro che 5 ore, termino la gara in 5ore 18 minuti, con un dolore lancinante alle dita, perdendo alcune unghia, ma lì quasi sul traguardo la mia Elisa, 3 anni, che insieme al papà mi aspetta a braccia aperte, camminiamo insieme gli ultimi metri sino al traguardo gonfiabile, poi Maurizio, che naturalmente festeggia tutti gli arrivati, passa un pezzo di formaggio a mia figlia. Sorrido e penso che un pezzo di formaggio al traguardo ripaga in maniera simpatica il dolore ai piedi.

Arrivederci al prossimo anno e grazie a qualcuno che da lassù ci ha regalato una bella giornata di corsa e un infaticabile Maurizio Scilla che ha fatto di questa gara un vero evento.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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