Campionati Europei di Cross: oro per Nadia Battocletti e la Staffetta Mista, Crippa quarto, domina la Norvegia

Di GIANCARLO COSTA ,

Campionati Europei di Cross Nadia Battocletti (foto Colombo Fidal) (1)
Campionati Europei di Cross Nadia Battocletti (foto Colombo Fidal) (1)

La legge del più forte. Jakob Ingebrigtsen fa scatenare Yeman Crippa e il resto della concorrenza nella prima parte, poi prende le redini, con la consueta autorità, a suo agio anche sui saliscendi insidiosi di La Mandria Park, ribadendo che non ce n’è per nessuno quando corre il ‘vichingo’ agli Europei di cross: sei vittorie su sei. Il podio individuale sfugge di soli due secondi a Yeman: quelli che lo dividono dal bronzo che finisce al collo del belga Isaac Kimeli. L’Italia torna invece in zona medaglie grazie alla squadra: è argento con l’ottavo posto di Yohanes Chiappinelli e il tredicesimo di Osama Zoghlami, a un solo punto dalla Francia campionessa d’Europa (24 a 25), ed è inevitabile un pizzico di rammarico per l’assenza di Iliass Aouani causa positività al Covid.
Il piano-gara è sostanzialmente rispettato: Yeman Crippa non aspetta nessuno, si mette in testa a tirare nel primo giro ‘lungo’ (da 1430 metri) mentre il norvegese Ingebrigtsen si tiene nascosto, in attesa di cominciare a mulinare. Nelle prime battute l’Italia è protagonista, ipotizza un forcing che possa scremare il gruppo: anche Yoghi Chiappinelli affianca Yeman e subito dopo si mostra in palla anche Zoghlami raggiungendo i due compagni in testa. Poi però, inesorabile, Jakob decide di irrompere dentro Piemonte 2022: nella discesa del secondo giro comincia a prendere confidenza con le posizioni di testa. A metà gara restano in testa in otto, con Yeman e Yoghi nella banda principale, ma sempre all’inseguimento dei primissimi. Chi prova a farsi venire una buona idea è il britannico Emile Cairess, all’attacco nella salita del quarto giro, guadagnando anche qualche metro. È un fuoco di paglia, perché Ingebrigtsen è attentissimo, non lascia scappare nessuno, porta via con sé Cairess e Kimeli e poi li saluta definitivamente nella tratta finale in picchiata. ’imperatore è lui (29:33 sui 9572 metri), argento a Cairess (29:42), bronzo a Kimeli (29:45), Crippa è ad un passo ma non basta, è giù dal podio individuale. Gli altri azzurri Yohanes Chiappinelli (8°, 30:03), Osama Zoghlami (13°, 30:20), Neka Crippa (22°, 30:40), Pasquale Selvarolo (46°, 31:23). A squadre, l’Italia si riprende il podio a quattro anni dal bronzo di Tilburg: Francia 24, Italia 25, Spagna 36.
“Resta un po’ d’amaro, ero convinto di poter regalare all’Italia una medaglia - il commento di Yeman Crippa - Purtroppo non è arrivata. Ci ho provato dal primo minuto a mettere in difficoltà tutti gli atleti e un po’ di selezione l’ho fatta. Poi gli altri hanno cominciato a correre e oggi erano più in condizione di me. Non posso essere contento di una medaglia di legno ma a metà gara ho sentito che la situazione si stava mettendo male. Poteva andare molto peggio. Devo farmi i complimenti per essere riuscito a tenere duro e difendere questo quarto posto”.

SENIOR DONNE (7662 metri) - Di nuovo doppietta Norvegia. Esattamente come a Dublino, Karoline Bjerkeli Grøvdal imita il connazionale Ingebrigtsen e agguanta un altro titolo d’Europa, il secondo consecutivo. La sua ‘maledizione’ (cinque podi di fila senza mai l’oro fino al 2021) ormai è soltanto un ricordo: fino all’ultima tornata la impensierisce la tedesca campionessa europea dei 5000 Konstanze Klosterhalfen (26:29), unica a resisterle fino all’ultimo attraversamento della Galleria delle Carrozze, ma anche lei deve arrendersi nella discesa finale, condotta egregiamente da Grøvdal (26:25). Germania con tre atlete nelle prime quattro: Alina Reh al bronzo (27:19), Hanna Klein (27:19) per spadroneggiare nella classifica a squadre (9 punti) davanti a Gran Bretagna (30) e Irlanda (50). L’Italia piazza Nicole Reina al ventunesimo posto (28:11), Gaia Colli 32ma (28:41), Federica Zanne 50ma (29:31), Cristina Molteni 60ma (30:46), Maria Gorette Subano (32:46), ritirata Michela Moretton.

UNDER23

Nadia Battocletti è campionessa europea Under23per la quarta volta consecutiva nel cross, stavolta davanti al pubblico italiano, pieno di gioia e d’orgoglio al Parco La Mandria di Venaria Reale (Torino). La reginetta azzurra è imprendibile agli Europei di cross di Piemonte 2022: medaglia d’oro nella categoria U23 con un attacco secco, deciso, nell’ultimo dei quattro giri, un’azione che lascia sul posto la britannica Megan Keith, compagna di viaggio, in tandem, sin dal secondo giro. Bronzo ancora alla Gran Bretagna con Alexandra Millard. L’Italia, oro uscente, conquista anche la medaglia d’argento con la squadra femminile, alle spalle delle britanniche: oltre a Nadia, merito di Aurora Bado (14ma), Giovanna Selva (16ma), Anna Arnaudo (19ma), Sara Nestola (20ma) e Ludovica Cavalli (30ma). Per Battocletti è la quarta vittoria di fila dopo i trionfi da under 20 a Tilburg 2018 e Lisbona 2019 e under 23 a Dublino 2021.
Le più forti sono tutte lì davanti. Nel primo giro (ognuno da circa 1430 metri) con Nadia Battocletti restano anche Arnaudo, Keith, Healy. Il primo break, la gara vera, inizia nella salita del secondo giro, sugli strappi più duri, dove si può fare selezione. Si accende così il duello tra campionesse europee: Battocletti vs Keith, ovvero le regine U23 e U20 della passata edizione, un’atleta del 2000 contro un talento del 2002. È un batti e ribatti che durerà fino al termine, con sorpassi e controsorpassi. Il sole ha ormai sciolto tutto il ghiaccio sui prati, la temperatura è tornata a superare lo zero e allora Nadia si toglie i guanti all’imbocco dell’ultimo giro: è il segnale che sta per sferrare l’attacco, che puntualmente arriva, nel tratto piano, prima dell’ultima scalata. Ormai è una passerella, è una regina che incanta Venaria Reale, ed è da sola nel suggestivo passaggio all’interno della Galleria delle Carrozze. I tifosi la osannano nel rettilineo conclusivo, lei lancia l’urlo più bello sul traguardo e poi disegna il ‘quattro’ con le dita, simbolo del suo dominio.
PARLA NADIA - “Sono davvero molto felice, volevo finire l’anno con una prestazione soddisfacente e posso dire che oggi lo sia stata - le parole della 22enne trentina delle Fiamme Azzurre, allenata dal papà Giuliano - sono venuti a salutarmi tutti, la mia famiglia, tutta Cavareno, a loro va il mio grazie infinito, e anche a tutto il mio staff. È stata una gara tosta, venivo da un periodo difficile, lo sapete: nell’ultimo periodo sono arrivata a mettere a dura prova me stessa sia dal punto di vista fisico che mentale. Quest’anno mi ha riservato dure sorprese, non sono arrivati i risultati, tranne oggi, ma mi sento molto cresciuta come persona. Il titolo più bello? Resta il primo, quello di Tilburg 2018, quando non partivo da favorita. Ma quello di oggi, finalmente in casa, ha un sapore speciale, con tutta la famiglia e gli amici sul percorso a tifarmi e sostenermi”.
U23 UOMINI (7662 metri) - Concede il bis, Charles Hicks. Il britannico che vive in Florida si ripete dopo il titolo dello scorso anno tra gli U23 a Dublino, e dopo il trionfo nella finale Ncaa. La battaglia, per Hicks (23:40), è soprattutto con il compagno di squadra Zakariya Mahamed (23:48), staccato soltanto nell’ultimo giro: è comunque doppietta per l'Union Jack. Medaglia di bronzo per il francese Valentin Bresc (23:58). Discreta prova collettiva per gli azzurri che chiudono al quinto posto a squadre, e in particolare è da sottolineare la prestazione di Marco Fontana Granotto, quattordicesimo e combattivo in 24:22. A seguire Luca Alfieri 25° (24:50), Enrico Vecchi 30° (24:56), Francesco Guerra 38° (25:05), Riccardo Martellato 60° (25:54), Alain Cavagna 61° (25:54). Oro a squadre alla Gran Bretagna (11 punti), argento Francia (14), bronzo Irlanda (29).

STAFFETTA MISTA

È il primo, storico, oro azzurro nella Staffetta Mista agli Europei di cross. Con quattro frazioni magiche, di fronte a tanto pubblico al Parco La Mandria di Venaria Reale (Torino), Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih e Gaia Sabbatini regalano all’Italia il titolo europeo nella 4x1,5 km. Merito di quattro frazioni eccellenti e di un finale sensazionale di Sabbatini, capace di superare in volata l’ultima frazionista spagnola e completare il capolavoro della Nazionale che per la prima volta è competitiva con il quartetto. Azzurri al traguardo in 17:23, battuta la Spagna di un secondo (17:24), bronzo alla Francia (17:31). Nelle precedenti quattro edizioni degli EuroCross in cui si era disputata la staffetta, il miglior piazzamento azzurro era stato il sesto posto di Samorin 2017.
Quattro giri lunghi, quattro battaglie corpo a corpo, quattro atleti con un unico obiettivo in testa: vincere. Davanti ai tifosi, tanti, calorosi, che sventolano bandiere e riempiono gli azzurri di applausi. Per Pietro Arese (Fiamme Gialle), l’uomo di casa, torinese, è una questione quasi vitale. È lui a fulminare il primo giro, aggredendo la salita con coraggio e determinazione, lanciandosi in discesa senza timori. Al passaggio dell’ideale testimone, rappresentato nel cross da un nastrino, l’Italia ha già un discreto margine di vantaggio sul Belgio. È il momento di Federica Del Buono, è un’altra frazione di testa, notevole, con un gap che si allarga prima di chiudere al secondo posto per effetto del momentaneo sorpasso da parte della Romania. A rimettere le cose a posto è Yassin Bouih (Fiamme Gialle) che si riprende la leadership quando sta per attaccare la salita, costringendo la concorrenza a fare gli straordinari sulle rampe che portano al Castello. Nella zona-cambi lo attende Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) con lo sguardo giusto, con le fiamme negli occhi, con la grinta di chi non aspetta altro che riscattare una stagione altalenante. La Spagna passa, Gaia decide di riservare le proprie energie migliori per il rettilineo finale, in piano, dopo il discesone che dal Castello riporta verso il traguardo. È lì che l’impresa si compie: Sabbatini affianca Rosalia Tarraga e la infila a pochi passi dalla finish line. Quello che accade dopo, è soltanto festa: l’abbraccio, splendido, con Pietro, Federica e Yassin che la aspettavano facendo un tifo clamoroso. Una vittoria che non nasce dal nulla, ma che è frutto di pianificazione, di studio in ogni dettaglio, non ultimo il raduno della scorsa settimana che ha permesso agli azzurri di scoprire ogni segreto di ‘La Mandria Park’.

Fonte Fidal

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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