Campionati Europei corsa in montagna: a Zermatt bronzo per Xavier Chevrier, Italia oro femminile e argento maschile

Di GIANCARLO COSTA ,

Xavier Chevrier bronzo europeo a Zermatt Belotti (foto Courthoud)
Xavier Chevrier bronzo europeo a Zermatt Belotti (foto Courthoud)

Ancora un’edizione di successo per l’Italia ai Campionati Europei di corsa in montagna. Gli azzurri conquistano sette medaglie a Zermatt, in Svizzera: 2 ori, 3 argenti e 2 bronzi su un percorso di sola salita. La squadra senior femminile vince il titolo con una splendida prova collettiva e tre atlete nelle prime dieci: quinta Elisa Sortini, settima Valentina Belotti e decima la debuttante Alessia Scaini, poi 26esima Erica Ghelfi per tornare sul gradino più alto dopo tre anni. Primo posto delle donne anche nella competizione under 20, con la conferma per team e l’argento individuale di Angela Mattevi che trascina alla medaglia d’oro le altre azzurrine Katia Nana, Elisa Pastorelli e Chiara Sclavo. Tra gli uomini esaltante gara del valdostano Xavier Chevrier: bronzo in rimonta per il campione continentale del 2017, al rientro da oltre un anno di stop a causa di un infortunio. Gli uomini sfiorano la vittoria all’ombra del monte Cervino e si prendono l’argento a squadre, per un solo punto dietro la Gran Bretagna, anche qui con un terzetto in top ten: quinto Cesare Maestri, decimo Martin Dematteis, quindi 47esimo Nadir Cavagna nell’arrivo a oltre 2500 metri di quota. Due medaglie al maschile tra gli juniores con il secondo posto di Alain Cavagna e il bronzo della formazione italiana, completata da Luca Merli, Alessandro Crippa e Massimo Zucchi, nella classifica in cui svettano i britannici. Tutte e quattro le squadre azzurre vanno così sul podio. A livello individuale, festeggiano la svizzera Maude Mathys che firma il tris d’oro e lo scozzese Jacob Adkin, mentre i campioni under 20 sono la ceca Barbora Havlickova, che ha gareggiato nello sci di fondo alle Olimpiadi invernali dell’anno scorso, e l’inglese Joseph Dugdale.

CHEVRIER: “UN BRONZO CHE VALE ORO” - Due anni dopo la vittoria nell’edizione di Kamnik, in Slovenia, è di nuovo sul podio europeo Xavier Chevrier con il bronzo individuale. In mezzo, sedici mesi ai box per un’infiammazione al nervo sciatico. “Non me lo sarei mai aspettato - racconta il 29enne valdostano dell’Atletica Valli Bergamasche - e sono felicissimo perché fino a quest’inverno pensare di essere qui, anche solo a partecipare, sembrava un’utopia. Sono riuscito a qualificarmi, nella prova di selezione di un mese fa, e poi la condizione è cresciuta. L’ho capito a metà giugno, in una gara regionale, dove ho riprovato sensazioni che mi mancavano da tanto tempo e lì mi sono sbloccato di testa. Questo era forse l’Europeo con il più alto livello tecnico di sempre, una corsa lanciata a tutta dall’inizio alla fine. Abbiamo dato l’anima, tutti e quattro. Peccato che ci sia sfuggito l’oro a squadre di un punto, ma a volte è capitato a noi di vincere per poco e questo è lo sport. Quando mancano le gambe, entrano in gioco le motivazioni. Oggi avevo quella più grande, che mi ha dato la forza nella volata per il terzo posto. A fine anno diventerò papà, ci ho pensato per tutta la gara. E poi il Cervino è la montagna dei valdostani. Di solito non mi emoziono, ma stavolta ho pianto anch’io di gioia. Devo ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino e mi hanno dato fiducia, dalla famiglia alla mia società, dopo aver rischiato di dover smettere. Ho passato un inverno in palestra, con pazienza. Non avevo ancora intenzione di fermarmi, a 29 anni, e ora voglio riguadagnarmi quello che mi era stato tolto. Ho tante cose da fare, come l’esordio in maratona, che si sono soltanto spostate in avanti, con una carica immensa per restare in un ambiente stupendo, quello della corsa in montagna e dell’atletica”.

UOMINI (10,1 km - dislivello 1020 metri) - Un solo punto tra l’Italia e l’oro per team al maschile. Gli azzurri possono comunque esultare per un risultato probabilmente migliore delle aspettative, visto che stavolta non partivano con i favori del pronostico. Sfiorano invece il colpaccio e brilla l’argento a squadre, come il bronzo di uno strepitoso Xavier Chevrier. Il campione europeo del 2017 si lascia alle spalle il lungo infortunio per riprendersi la scena a livello internazionale, con la volata sull’ultima rampa ai danni dello svizzero Rémi Bonnet. Anche per Cesare Maestri è un ritorno in grande stile: argento nella scorsa edizione, il 25enne trentino dell’Atletica Valli Bergamasche è rimasto fermo in primavera ma a Zermatt veleggia sempre nelle primissime posizioni, quinto al traguardo davanti al norvegese Johan Bugge e al britannico Robbie Simpson.
Decisivo lo sprint per il nono posto: lo scozzese Andrew Douglas, leader nella prima parte, scivola indietro però reagisce e soffia un piazzamento determinante a Martin Dematteis. Il piemontese della Corrintime finisce decimo, più staccato Nadir Cavagna (47esimo il bergamasco dell’Atletica Valle Brembana). Per la Gran Bretagna, una doppia prima volta: a squadre, con 17 punti sui 18 degli azzurri e i 23 della Norvegia, e individuale con lo scozzese Jacob Adkin che regola il norvegese Stian Overgaard Aarvik.

DONNE (10,1 km - dislivello 1020 metri) - È la vittoria della squadra. Un collettivo che si rende protagonista di una prova corale entusiasmante, per l’oro che mancava dal 2016, mentre nella scorsa edizione l’Italia femminile era rimasta ai piedi del podio. Ci ritorna e va in cima all’Europa, dopo una scalata condotta con umiltà e coraggio: sul monte Cervino, il cielo delle donne è azzurro. Sembrava un sogno proibito, invece è tutto vero grazie al cuore di due veterane e alla grinta di due giovani. Per la 35enne Elisa Sortini è la più bella gara della carriera, perché la portacolori dell’Atletica Alta Valtellina non era mai arrivata così in alto in campo internazionale. Anche ai Mondiali della scorsa stagione aveva centrato il miglior piazzamento delle azzurre, dodicesima in quel caso, ma qui agguanta un prestigioso quinto posto recuperando una posizione nell’ultimo tratto, con il sorpasso sulla tedesca Stefanie Doll. Spettacolare anche la corsa della capitana azzurra e compagna di club Valentina Belotti, classe 1980, settima al traguardo per il suo ottavo oro europeo con la squadra italiana, dei 15 nella storia. Più forte dei problemi fisici, che l’hanno accompagnata anche negli ultimi mesi fino a mettere in dubbio il ritorno. Fondamentale, per il successo, la matricola Alessia Scaini: entra in top ten la ventenne dell’Atletica Saluzzo, decima tra le grandi, mentre l’altra piemontese Erica Ghelfi, 24enne della Podistica Valle Varaita, stringe i denti per chiudere 26esima. Davanti, nello scontro fra titani, la svizzera Maude Mathys fa tripletta in un tripudio di bandiere rossocrociate, piegando la resistenza della fuoriclasse austriaca Andrea Mayr, distanziata di un minuto. Bronzo alla francese Christel Dewalle, quarta la britannica Sarah Tunstall. Nella classifica a squadre 22 punti per l’Italia, argento Francia (26) e bronzo Svizzera (31).

UNDER 20 (5,9 km - dislivello 448 metri) - Se vincere è bello, come nel primo storico successo di un anno fa per le azzurrine della corsa in montagna, rivincere lo è ancora più. Sulla vetta d’Europa, per la seconda edizione consecutiva, sale la squadra italiana under 20 al femminile. A trascinare il gruppo ci pensa di nuovo Angela Mattevi, oro nel 2018 e oggi seconda in una gara partita con la pioggia, per confermarsi nell’élite internazionale. La trentina dell’Atletica Valle di Cembra viene preceduta soltanto dalla ceca Barbora Havlickova, un’atleta che nello scorso inverno ha partecipato alle Olimpiadi invernali, da sciatrice di fondo, a 18 anni ancora da compiere. Due giovani lombarde conquistano gli altri punti utili per la classifica: settima Katia Nana (Pol. Albosaggia), che recupera nella parte conclusiva, e undicesima Elisa Pastorelli (Atl. Lecco Colombo Costruzioni), dopo una gara portata avanti per più di metà a posizioni invertite, mentre la piemontese Chiara Sclavo (Dragonero) si piazza 34esima. Bronzo alla turca Ruken Tek. Per le azzurre dieci punti di vantaggio (20 contro 30) proprio sulla Turchia, terzo posto alla Romania (33). La gara juniores maschile sembrava quella con minori possibilità di medaglia per l’Italia e invece arrivano due medaglie. Applausi per Alain Cavagna, il bergamasco dell’Atletica Valle Brembana che lotta fino alla fine e si aggiudica l’argento a soli cinque secondi dal britannico Joseph Dugdale. Una squadra compatta si mette al collo il bronzo con l’undicesimo posto del bresciano Luca Merli (Valchiese), il sedicesimo di Alessandro Crippa (Atl. Alta Valtellina) e il ventiduesimo di Massimo Zucchi (Freezone). Gran Bretagna pigliatutto tra gli uomini: oro anche per team con 11 punti, seconda la Turchia a 20 (con il bronzo individuale di Ramazan Yorulmaz) e terza l’Italia a 29.

Fonte fidal

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

Commenta l'articolo su Twitter...

Può interessarti