L'atletica russa sotto accusa per doping da parte della Wada

Di GIANCARLO COSTA ,

La russa Mariya Savinova (foto dt.co.nz)
La russa Mariya Savinova (foto dt.co.nz)

L'agenzia mondiale antidoping Wada (World Anti-Doping Agency) ha pubblicato un rapporto con accuse dettagliate verso l'atletica russa e non solo, tali da far chiedere addirittura l'esclusione dell'atletica russa dalle prossime Olimpiadi di Rio. Il presidente della commissione Wada, Dick Pound, ha dichiato ai media internazionali: “Abbiamo motivo di credere, quanto meno non escludere che tutto lo sport russo seguisse lo stesso sistema. Non crediamo che sia solo un problema dell’atletica e neanche solo della Russia”. Parole forti e pesanti, supportate da un dossier di 335 pagine, cui oltre ai nomi degli atleti saltano fuori coperture politiche, per ordine diretto del ministro dello sport Mutko, addirittura con l'intervento dei servizi segreti. Questo fa scalpore in un paese che ha organizzato le Olimpiadi invernali di Sochi 2014 e deve organizzare i Mondiali di calcio del 2018.

Il caso Russia fa seguito al caso dell’ex presidente dell’atletica mondiale Lamine Diack, che ha terminato il suo mandato nell'agosto di quest'anno sostituito da Sebastian Coe, ma è ora indagato dalla Francia e dalla commissione etica del Cio. Le accuse vanno dalla copertura, alla corruzione, addirittura all’estorsione. Avrebbe preso soldi in cambio di silenzio su casi dei dopati, avrebbe chiesto mazzette ad atleti con analisi sospette per garantire loro la partecipazione alle gare più importanti. Si parla di un milione di euro, per lui e altre persone, compreso il figlio, che lavorava nel management della Iaaf, coinvolte nella stessa indagine, che rischiano fino a 10 anni di carcere.

Tornando alla Russia, sono in arrivo richieste di squalifiche pesanti, per atlete come Maria Savinova, oro negli 800 metri alle Olimpiadi di Londra e Ekaterina Poistogova, bronzo nella stessa gara.

Di tutt'altro avviso sono ovviamente in Russia, dove i responsabili della federazione Russa dell'atletica rigettano le accuse, bollandole come mossa politica. Le dichiarazioni ufficiali negano le motivazioni della Wada sulle possibili sanzioni agli atleti russi, sulle possibili revoche di medaglie e titoli olimpici.

Sembra di essere tornati ai tempi della guerra fredda, peggio ancora ai tempi del doping di stato della DDR. E questo con l'atletica keniana sospettata di aver coperto casi doping tra i mezzofondisti che dominano da anni le corse su pista e strada.

Insomma un brutto momento per l'atletica mondiale, un colpo alla credibilità del movimento. Forse bisognerebbe che l'atletica inizi ad usare i metodi che ha dovuto usare il ciclismo per porre un freno all'escalation del doping. E forse era ora che altri sport venissero sistematicamente messi sotto la lente d'ingrandimento dell'antidoping, e che non ci si fermi all'atletica...

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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