4° Edizione skyrace ORTLES-CEVEDALE "la corsa tra i ghiacci" - 9.8.2009

Di GIANCARLO COSTA ,

Skyrace Ortles Cevedale foto www.sportdimontagna.org
Skyrace Ortles Cevedale foto www.sportdimontagna.org

Dopo uno stop per infortunio, ritornano le corse ed i racconti della nostra collaboratrice Carmela Vergura.

"Mi è capitato di leggere sulla rivista Meridiani e Montagne che Reinhold Messner a fine giugno ogni anno, porta i suoi yak dalla Val Venosta verso il Gran Zebru', nel gruppo dell'Ortles. Quest'articolo mi ha suscitato interesse verso questa zona, in fondo quale migliore occasione per conoscere queste zone se non farci una gara di corsa? Ecco l'idea di partecipare alla 4° edizione di questa skyrace che si sta facendo apprezzare nella fitta agenda di questo tipo di gare. Al via, infatti, quest'anno si sono presentati circa 300 atleti (di cui 25 donne). L'ambiente è spettacolare e avendo fatto una rapida ricerca su questi luoghi leggo che tra queste montagne si sono forgiate le gambe dei pionieri dello skyrunning. Sui ghiacciai dell'Ortles Cevedale sono diventati famosi Fabio Meraldi, Adriano Greco, Enrico Pedrini che ha dato grande visibilità a questa disciplina sportiva.

Grazie all'organizzazione del team Valtellina è nata quattro anni fa questa competizione di 26 km con partenza e arrivo a S. Caterina Valfurva (paese natio della grande Deborah Compagnoni la più forte sciatrice italiana). La gara copre un dislivello di 1500 metri e tocca i rifugi più famosi del gruppo dell'Ortles-Cevedale, unendoli in uno spettacolare anello fra pascoli, ruscelli alpini, altipiani, ghiacciai al cospetto del Gran Zebrù. Il percorso gara non presenta difficoltà tecniche eccessive e per questo motivo si presentano al via  atleti che provengono dalla strada. Anche la discesa non è rischiosa, non ci sono grossi salti tra roccia e pietra.

E' una  gara in cui bisogna avere tanto fiato per correre da un rifugio all'altro, dal Branca al Pizzini, che è anche il punto più alto con i suoi 2800 metri. Dal rifugio Pizzini per chi ha fiato e gambe sembra una corsa collinare, si corre dapprima in cresta poi si scende dolcemente verso S. Cristina. La discesa finale di quasi due km verso il paese è una picchiata unica, si arriva al centro fondo di S. Caterina al cospetto dell'arrivo di quella che è la pista di discesa libera femminile, tante volte sede di coppa del mondo. Per chi mastica un po' di sci può capire la forte emozione che invade il corpo quando si pensa che qui si sono date battaglia le più forti sciatrici di discesa libera al mondo, è qui che si è allenata e cresciuta sportivamente Deborah Compagnoni. La skyrace si è svolta nel migliore dei modi, assistenza continua e controlli da parte del soccorso alpino e dei volontari che hanno presidiato tutto il percorso. La sottoscritta si è divertita moltissimo, sono arrivata esausta al traguardo ma l'abbraccio di mia figlia mi ha risollevato immediatamente e penso già alla prossima gara...dopo il gradito pranzo offerto dall'organizzazione, scopro nelle classifiche che sarò premiata come migliore master over 45. Quando salgo sul podio, mi commuovo e penso al bel ricordo che mi porterò nel cuore."

In allegato foto e  classifica della gara.

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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