Monteforte: facciamo correre la solidarietà.

Di ALBERTO ,

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Di Fausto”sir Marathon” Dellapiana

Ci sono nomi di paese che appena sentiti ci riportano alla mente fatti o luoghi. Monteforte d’Alpone è uno di questi. Appena sento il nome mi viene in mente un paese “pieno zeppo” di podisti infreddoliti, ma allegri e sorridenti, che iniziano una nuova stagione podistica. Infatti la manifestazione che si svolge ormai da più di 35 anni in questo paese è considerata da molti la classica di apertura. Prima vi era solo la manifestazione non competitiva, un’occasione che molti trasformavano, per via dei “luculliani” ristori, in una trasferta “enogastronomica” più che in una gara podistica. Da qualche anno è stata affiancata una gara competitiva, segno di grande attenzione della Società Organizzatrice, che ha saputo cogliere le mutate esigenze dei podisti.

Nel mese di novembre però il nome di Monteforte si è dovuto collegare ad argini rotti, case allagate, animali morti... Fa un effetto molto diverso vedere le immagini di questo disastro. La perfetta conoscenza dei luoghi me le ha fatte sentire più vicine, mi sono sentito quasi colpito personalmente... Avrei voluto essere presente per dare una mano agli abitanti del paese, portare un piccolo aiuto, ma soprattutto far sentire agli abitanti del posto che non sono soli. Ma... non c’ero!

In quei giorni mi ero riproposto di non partecipare alla prossima “Montefortiana”, non volevo vedere quello che era successo, quasi che la “non vista” potesse cancellare la realtà del disastro.

Ripensandoci nei giorni successivi mi sono reso conto che se non avessi partecipato avrei in qualche modo tradito la gente del posto. “Presente quando le cose vanno bene e quando le cose vanno male non ci si vede!”.

Il prossimo 23 gennaio quindi sarò presente, ma ad una condizione: non voglio assolutamente nulla come pacco gara! Il costo per l’acquisto del materiale sia trattenuto dall’organizzazione e devoluto a chi ne ha bisogno.

Certo una decina di euro non sono una gran cosa, sono una goccia, ma ... se altri seguiranno quest’esempio forse la goccia si trasformerà prima in un ruscello, poi in un fiume e... stavolta speriamo che possa tracimare!

Mi auguro che anche “mamma” FIDAL possa fare la sua parte, per esempio rinunciando per quella manifestazione alle sue “competenze”. Credo che sarebbe un gesto molto apprezzato dai tesserati.

Per la parte “operativa” basta segnalare la rinuncia sul modulo di iscrizione, ma di questo (credo) sarà cura del GSD Valdalpone de Megni indicare modalità operative più precise.

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