L'azzurro Jamel Chatbi escluso dalle Olimpiadi per mancato controllo antidoping
Di GIANCARLO COSTA ,
Evidentemente la lezione dei mancati controlli che ha coinvolto tutta l'atletica italiana in primavera non è servita a molto se a pochi giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici di Rio, un componente della squadra azzurra viene fermato ed estromesso dalla squadra di atletica per il terzo mancato controllo antidoping della stagione. Si tratta del mezzofondista Jamel Chatbi, campione italiano in carica dei 3000 siepi, specialità in cui avrebbe corso a Rio con la maglia azzurra. L'atleta marocchino naturalizzato italiano dal 2012, con una serie di titoli italiani, dal cross alle siepi ai 10000, 3° alla maratona di Roma l'anno scorso, aveva già subito una squalifica per doping prima della finale dei mondiali di Berlino 2009, per la quale fu squalificato per 3 anni, quando ancora vestiva la divisa del Marocco. Ora l'atleta della Riccardi Milano, richia la squalifica a vita per recidività.
Di tutto aveva bisogno l'atletica italiana (lasciando perdere il caso Schwazer) tranne che di un caso del genere alle vigilia delle Olimpiadi, per altro già nell'occhio del ciclone per i casi doping che hanno estromesso la Russia e i tanti sospetti e distinguo che ci sono sui grandi protagonisti dell'atletica.
E vietare la maglia azzurra a chi è stato squalificato per doping di qualsiasi tipo?