Elisa Desco e Xavier Chevrier mondiali di corsa in montagna. Berny Dematteis splendido quarto. All'Eritrea il titolo a squadre

Di GIANCARLO COSTA ,

Elisa Desco nuova campionessa mondiale all'inseguimento della Pichrtova iridata nel 2008
Elisa Desco nuova campionessa mondiale all'inseguimento della Pichrtova iridata nel 2008

Con il racconto del Tecnico della Nazionale Italiana, Piergiorgio Chiampo, si chiudono i Campionati Mondiali e la grande stagione internazionale della corsa in montagna.

"Tre ori, altrettanti argenti e un bronzo. Ennesimo bottino di medaglie per la nazionale italiana nei Campionati Mondiali di corsa in montagna disputati domenica a Campodolcino in Valchiavenna. Nello splendido scenario dell'Alpe Motta con un contorno di pubblico imponente, gli azzurri si confermano al cospetto delle 35 nazioni presenti la miglior squadra al mondo, anche se a livello maschile il nostro "Dream Team" deve piegarsi per la seconda volta al vento dell'Africa di un'Eritrea prorompente.

Ma andiamo con ordine a ripercorrere momenti ed emozioni di una giornata indimenticabile. Prima delle quattro gare in programma quella riservata alle juniores donne. Per loro un solo giro dell'anello di 4300 metri (dislivello di 275 metri) con un tratto iniziale di salita impegnativo, seguito poi da un falsopiano in quota e da una discesa finale privi di particolari difficoltà. A farla da padrona è la giovanissima turca Yasemine Can (classe 92 e quindi ancora allieva) brava a far la differenza già nel tratto in salita per poi contenere senza particolari patemi il ritorno in discesa della statunitense Megan Morgan, sul traguardo seconda a 17". Medaglia di bronzo invece alla minuta polacca Angelika Mach staccata di 38". Buona complessivamente la prova delle tre azzurre in gara, con Federica Cerutti decima, Erika Forni undicesima e Cristina Mondino quattordicesima. A squadre netto il successo della Turchia davanti a Romania e Polonia con le nostre quarte, giù dal podio per un solo punto.

Negli juniores uomini splendida medaglia d'oro per Xavier Chevrier.  L'azzurro già argento nei recenti europei, ha confermato tutto il suo immenso talento, piegando la resistenza di una pattuglia turca che sulla carta pareva imbattibile e che sulla salita iniziale le ha provate davvero tutte per metterlo in difficoltà. Ma lo Chevrier visto domenica era veramente di altro livello per tutti e quando, ancor prima della conclusione del primo dei due giri in programma, ha deciso di fare sul serio alle sue spalle si è creato un gap incolmabile per il resto del gruppo.  Sul traguardo il valdostano, braccia al cielo e tricolore in mano, ha preceduto di 56" Muzaffer Bayram e di 1'06" Alper Demir entrambi turchi. Ottima la prova anche degli altri azzurrini con Luca Cagnati quinto, Kelemu Crippa decimo e Marco Leoni undicesimo per un'Italia d'argento a squadre preceduta di soli due punti dalla Turchia con la Gran Bretagna al bronzo.                             

Incredibile "en plein" con il podio tutto azzurro tra le donne. Elisa Desco dopo il titolo europeo vinto lo scorso anno, si regala l'oro mondiale grazie ad una gara tutta in rimonta, tatticamente perfetta che le consente di superare a meno di un chilometro dal traguardo Valentina Belotti solitaria al comando sin dalle battute iniziali. Titolo meritato per la cuneese, che in questa stagione ha dovuto fare i conti anche con una fastidiosa pubalgia che l'ha tenuta a lungo inattiva, mettendo addirittura in forse la sua presenza alla rassegna iridata. Felice per l'argento ma con qualche rammarico la Belotti, venuta meno nel finale  anche per una condotta di gara inizialmente forse un po' azzardata che l'aveva portata ad avere un margine di ben 40" sulle altre al passaggio di metà gara. Alla fine 24" il divario tra le due seguite come detto da un'altra azzurra Maria Grazia Roberti staccata di 44". Una terza piazza meritatissima per la capitana azzurra da un ventennio in nazionale, sempre tra le migliori e più volte oro a squadre, ma al suo primo podio individuale con una magnifica medaglia di bronzo "alla carriera" da godersi tutta per se. A completare il quartetto azzurro Cristina Scolari ventiduesima per uno scontato oro a squadre delle nostre davanti a Gran Bretagna e Stati Uniti.                                                                                                                                                                              

A conclusione della rassegna iridata è andata in scena come sempre la prova maschile, quella in cui l'Italia in ventiquattro edizioni, oltre a numerosi successi individuali, ha saputo far sua per ben ventitre volte la Coppa del Mondo, superata solo nel 2006 in Turchia dall'Eritrea. E domenica proprio agli eritrei è riuscito un meritatissimo  bis nonostante l'ottima prova degli azzurri a cui è andato l'argento davanti a turchi, ugandesi e francesi. Certo, molto si è detto sul tracciato, veloce e privo di difficoltà in discesa, che può aver in parte agevolato il successo degli africani, ma la loro compattezza di squadra (cinque nei primi dodici) è stata netta e non ammette remore. Onore dunque a loro e onore a livello individuale anche l'Uganda arrivata all'oro e al bronzo in una gara bellissima ed emozionante dove come detto, i nostri hanno saputo comunque recitare appieno la loro parte, trascinati da un Bernard Dematteis semplicemente straordinario, alla fine giù dal podio per soli 8". Il Il successo al termine dei tre giri in programma (13,200 Km. con 820 metri di dislivello) è andato al ventenne ugandese Geoffrey Kusuro, reduce dai recenti mondiali di Berlino e già oro juniores due anni orsono ad Ovronnaz. Argento per l'eritreo Azerya Teklay Weldemariam staccato alla fine di 54"mentre il bronzo a 1'03"è andato ad un altro ugandese James Kibet. Bellissima per coraggio, determinazione e saggezza tattica la gara di Berny Dematteis per il secondo anno consecutivo quarto ai mondiali, su percorsi dalle caratteristiche completamente opposte. Per lui senz'ombra di dubbio la più bella gara di sempre, in un contesto mondiale mai cosi elevato. Con distacchi maggiori poi ancora tre africani, nell'ordine: gli eritrei Tesfamichael e Behlbi e il ruandese Simukeka già protagonista qui da noi con i successi nelle ultime due prove tricolori. Ottimi anche l'ottavo e nono posto di Marco De Gasperi e Martin Dematteis, entrambi per tutta la gara nel vivo di una corsa e capaci di lasciarsi alle spalle il turco Arslan decimo e vincitore delle ultime tre edizioni degli europei. Più indietro, ma considerato il contesto della corsa, buone le prove anche degli altri tre azzurri in gara, Emanuele Manzi diciottesimo, Gabriele Abate ventiduesimo e Marco Gaiardo ventinovesimo. 

Il prossimo anno la rassegna iridata avrà sede in Slovenia mentre gli europei faranno tappa in Bulgaria.

(Testo e foto di Piegiorgio Chiampo)

  • Snowboarder, corridore di montagna, autore per i siti outdoorpassion.it runningpassion.it snowpassion.it e bici.news. In passato collaboratore della rivista SNOWBOARDER MAGAZINE dal 1996 al 1999, collaboratore della rivista ON BOARD nel 2000. Responsabile tecnico della rivista BACKCOUNTRY nel 2001. Responsabile tecnico della rivista MONTAGNARD e MONTAGNARD FREE PRESS dal 2002 al 2006. Collaboratore della rivista MADE FOR SPORT nel 2006. Collaboratore della rivista ALP dal 2007 al 2010. Collaboratore del sito www.snowboardplanet.it nel 2007. Facebook: Giancarlo Costa

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